il Film
Luoghi che fanno domande, incontri che danno risposte. L’immaginazione vive avvolta e protetta da un silenzioso e produttivo oziare. Chi desidera incontrarla, famigliarizzando con lei, si deve avventurare coraggiosamente in fondo alla notte o in fondo al nulla. Nel silenzio della natura o nella più completa inoperosità. E’ così che l’inimmaginabile diventa consuetudine, il fantastico si riversa nel quotidiano e la bellezza, con il suo sguardo seduttivo, si siede a lato della vita mentre noi la attraversiamo. Poi, verso sera, ci raggiunge, ovunque noi siamo. Come in un film.
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Lei è forte e fragile, inclusiva e materna. Osserva la vita, quella degli altri. Abita nell’enorme, non nelle norme e sta a nord della speranza, a sud della leggerezza, a est della bellezza, a ovest dell’infinito e materializza fantasie. Se qualcuno pone dei limiti, lei suggerisce soluzioni. Ama camminare a piedi nudi sulla vita. Ogni giorno stende sogni sotto i nostri piedi. Il suo nome? Immaginatelo, se vi pare
Personaggi e interpreti:
Anna Ferrari, Antonella Burato, Annalisa Burato, Moksha Alice, Giovanni Erbisti | soggetto e sceneggiatura di Anna Ferrari e Marco L. Zanchi | cameo musicale Fabio Vidali, Riccardo Rea | voce narrante Antonella Zanchi e LIo Pike | scritto e diretto da Marco L. Zanchi
Prototto da LandArtLab
Durata: 71 minuti
Anno 2024
film
c'è un luogo.
un luogo che non c'è
Un’opera che si propone di esplorare la potenza dell’immaginazione, attraverso una narrazione poetica e visiva che sfida i limiti del consueto.
Il film racconta di luoghiche pongono domande
e incontri che offrono risposte,
in un percorso che invita lo spettatore a riflettere sull’importanza del silenzio, dell’inoperosità
e della natura come chiavi per accedere all’inimmaginabile. Qui, il fantastico
si fonde con la quotidianità, offrendo
una visione in cui la bellezza si siede accanto
alla vita, trasformando la realtà in un’esperienza incantata. La protagonista di questa esplorazione
è l’immaginazione stessa, personificata come
una forza che cammina a piedi nudi, stendendo sogni
e suggerendo soluzioni quando i limiti sembrano insormontabili.
(da Daily - VERONA)
il Progetto
Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, l’immaginazione si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato affettivo.
Questo sostantivo deriva dal latino e significa letteralmente “creare immagini”, collegarle fra loro fino a creare fantasie o storie che esistono dentro di noi e non nella realtà.
ll pensiero comune sembra relegare l’immaginazione ad una sorta di pensiero con poco valore poiché distante dalla razionalità, dimenticando che l’essere umano non è solo ragione ma anche emotività, fantasia e, soprattutto, in una lettura analitica, portatore di immagini interne.
Con la loro immaginazione, artisti o scienziati hanno dato luce a opere d’arte o nuovi modi di interpretare la realtà. Una funzione questa che è parte di ognuno di noi.
Adottare l’immaginazione per uscire dagli angusti schemi della razionalità ed esplorare nuove prospettive di realtà.
IMMAGINA SE è un progetto liberamente ispirato all’omonimo libro di Roberto Hopkins (Chiarelettere, 2019) e nasce a corollario del film C’E’ UN LUOGO. UN LUOGO CHE NON C’E’ di Marco L. Zanchi in cui, in forma poetica e irrazionale, si narra il potere e gli effetti dell’immaginazione attraverso incontri casuali.
Viviamo nel mondo che immaginiamo.
Perchè non immaginare qualcosa di meglio di quanto vediamo e viviamo?
L’equipe Landartlab organizza giornate o week-end dove si recupera lo spazio e l'abilità di sognare un futuro migliore, attraverso la permacultura, laboratori di riciclo creativo di carta, plastica. Composizioni artistiche con elementi naturale. Percorsi narrativi e istallazioni artistiche in natura. Giochi didattici con materiali di scarto.